Viareggio e Versilia Terra di aviatori
Ricercare in versilia storie di aviatori importanti che con la loro opera, talvolta silenziosa, hanno contribuito alla storia della nostra Aeronautica, potrebbe essere paragonato ad andare a prendere l’acqua al mare.
Anche io mi sento parte di questa grande famiglia per aver fatto parte della nostra Aeronautica e di essere un ricercatore storico aeronautico iscritto al gruppo Dogfight di Thiene a cui ho fatto conoscere gli aviatori versiliesi Adolfo Massei, pioniere del volo e pilota istruttore, e Renato Benedetti, un ragazzo del “99” pilota nella grande guerra.
Proprio in questi giorni ho potuto scoprire la storia molto affascinante di un aviatore originario di Viareggio che si è inserito nella storia aeronatica degli anni trenta e inizio quaranta e che ha partecipato alla nascente formazione della squadriglia acrobatica.
Ringrazio la figlia Lucia Agonigi che mi ha dato la possibilità di realizzare la ricerca e il permesso di pubblicarla sui siti che hanno un interesse aeronautico di cui sono membro.
Merita una menzione particolare la dedizione di Lucia Agonigi verso la figura e la storia del padre aviatore che ha tradotto in un libro dal titolo molto significativo “IL CIELO è la MIA META.Il suo nome e la sua storia sono riassunte nel racconto che segue. Sten Garat Marchetti Ernesto |
Renzo Agonigi
Aviano, 8 agosto1935: Renzo Agonigi.
Nato a Viareggio il 21-2-1914 |
Trasferitosi a Gorizia il sottufficiale viareggino partecipa agli intensi allenamenti che precedono la prima uscita ufficiale, ricoprendo il ruolo di “1° gregario di sinistra”.
L’occasione arriva durante il Raduno Internazionale di Budapest che ha luogo il 20 giugno 1937, nel quale si esibiranno, insieme alle pattuglie del 4° e del 6° Stormo, team stranieri agguerritissimi . Quel giorno le due pattuglie, comandate dai Cap.Remondino e Borzoni e composte ciascuna da cinque CR32, si esibiscono prima insieme, poi separate, intercalandosi continuamente sul campo con figure splendide, poi il gran finale che si conclude con tre “chicche”: ”la bomba”, ”il volo folle” e l’atterraggio in formazione a doppio cuneo. Il mese dopo l'Agonigi e' a Zurigo per i campionati mondiali di acrobazia collettiva e di nuovo le due pattuglie del 4° e 6'°Stormo daranno una suprema dimostrazione di classe e di tempismo. L'entusiasmo e' tale che i piloti sono costretti a spegnere i motori prima ancora di arrivare al parcheggio e questo per evitare di falciare la gente che, travolta ogni barriera, ha invaso il campo per poterli vedere e applaudire. |
Dai racconti, oggi a distanza di sessanta anni, di persone che hanno vissuto quel periodo si nota quanto questi piloti, temerari e un po' folli, fossero ammirati (dalle donne...) e invidiati (dagli uomini...).
Il massimo splendore della pattuglia acrobatica viene raggiunto l'anno successivo, il 1938, quando per festeggiare il Cancelliere del 3° Reich, in visita nel nostro paese, viene preparata per la prima volta una super pattuglia di 28 CR32. Dopo quel periodo i velivoli si trasferiscono all'aeroporto di Ciampino per partecipare alla manifestazione "H" in programma sul poligono laziale di Furbara. E' durante questo trasferimento (il 26 aprile) che Renzo Agonigi per poco non perde la vita in un incidente di volo; all'improvviso si "pianta" il motore ed il pilota, non potendo gettarsi col paracadute in quanto volava a quota troppo bassa, e' costretto a tentare un atterraggio di fortuna sul greto del torrente Caprassina in provincia di Pesaro che si conclude con il capottamento del velivolo. Sara' salvato dalla presenza di pastori in zona che ne scongiurano l'annegamento. Scioccato ma intero prosegue il viaggio in treno e raggiunge i suoi compagni all'aeroporto di Ciampino dove l'8 maggio prende parte a quella che passera' alla storia come "la piu' grande manifestazione di potenza e di ardimento dell'aeronautica italiana coronata da un irripetibile looping di 28 CR32 in formazione. |
Conclusi i trionfi romani, la pattuglia del 6°Stormo fa ritorno a Ravenna dove viene riorganizzata passando agli ordini del Cap. Ricci. Sempre in ala sinistra, Agonigi partecipa ad altre manifestazioni dei "Diavoli rossi" in programma da luglio ad ottobre sui campi di Firenze, Rimini, Falconara,Treviso, Ravenna e Venezia.
Ma con i primi venti minacciosi della guerra l'acrobazia viene usata in un altro modo non prima di aver concluso con una manifestazione in occasione del passaggio di comando alla divisione "Aquila", concludendo in bellezza l'esaltante epoca degli anni 30. Primo dicembre 1939, a soli 25 anni, dopo tre encomi solenni, Renzo Agonigi viene promosso maresciallo di 3° classe. Con lo stesso reparto il 6 marzo 1941 si trasferisce sull'aeroporto di Tirana in Albania. Nel mese di luglio il reparto rientra a Padova per avvicendamento, ma un nuovo impegno ancor piu' gravoso lo attende poiche' il Gruppo 22° e' stato assegnato al corpo di spedizione italiano in Russia. Il lungo trasferimento si conclude il 12 agosto 1941 sul campo di Tudora nella zona di Odessa con l'arrivo dei Macchi 200 in forza al reparto. Dopo pochi mesi sul campo di Stalino, dove si sono trasferiti, li raggiunge il terribile inverno russo con le mille difficolta', non per ultima quella di dover operare con velivoli privi di attrezzature per sopportare temperature cosi' basse. Ma cio' non impedira' ad Agonigi e compagni, nella "Battaglia di natale", di abbattere 12 aerei nemici. |
Nel marzo 1942, dopo sette mesi, finalmente il Gruppo puo' essere avvicendato, facendo ritorno all'aeroporto di Ciampino.
Ma il 27 agosto,dopo due mesi di permanenza sull'aeroporto di Capodichino per riorganizzare il reparto, Agonigi ritorna in Albania. Giunto a Valona con la 371°squadriglia caccia terrestre, partecipa a nuove rischiose operazioni, che si concludono ai primi di novembre col rientro a Capodichino. Qui potra' prendere l'abilitazione su un nuovo caccia finalmente all'altezza dei tempi: il Macchi 202. "Pilota da caccia abilissimo, gia' distintosi precedentemente, partecipa con slancio ad una serie di attacchi a volo radente contro lontane basi aeree nemiche, vincendo difficolta' di navigazione e forte reazione contraerea nei mitragliamenti condotti con audacia fin nel cuore del territorio avversario, infliggendo al nemico decisive e durissime perdite, riconfermando dote di cacciatore valoroso e aggressivo. Cielo di Grecia e di Jugoslavia, Marzo-Aprile1941". Il 23 aprile deve raggiungere la 394° squadriglia del 160° Gruppo C.T. sul campo di Metato-Pisa e da li' con il reparto si trasferisce in Sardegna presso l'aeroporto di Venafiorita. Sull'isola Agonigi prende l'abilitazione sull'ultimo caccia arrivato, il Reggiane 2001, iniziando ad operare sui cieli della Sardegna e della Corsica. Un secondo incidente di volo lo vedra' ancora indenne. La sua breve ed intensa vita si concludera' molto presto e di lui non rimarranno che le eroiche gesta. |
Foglio Matricolare Destinazioni e cambiamenti di Reparto 2 aprile 1935, distaccamento di Orvieto 12 luglio 1935, ? Squadriglia Caccia di Aviano |
Foto |