Con il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

 

 

L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale.

 

 

Tenente pilota Girolamo Allegri

Frà Gino - Frà Ginepro

 

Il Tenente pilota Girolamo Allegri, detto “Gino”, nasce a Venezia il 25 marzo 1893 da una famiglia benestante. Dopo gli studi classici inizia a lavorare in banca presso una filiale di Londra.In Europa nel 1914 si scatena la guerra; essendo consapevole che cosa comporterebbe per l’Italia l’entrata in guerra, lui si schiera dalla parte degli interventisti, abbracciando così i pensieri del poeta Gabriele D’Annunzio da cui nascerà una profonda amicizia. Scoppia la guerra e lui parte volontario prima ancora di ricevere la chiamata alle Armi. Viene Arruolato nel Regio Esercito nell’Artiglieria di Fortezza

ed inviato al 5 Btg Artiglieria di Fortezza ed inserito nelle batterie di difesa costiera del Lido di Venezia. Spinto dalla voglia di avventura e dai proclami di D’Annunzio chiede ed ottiene di frequentare la scuola di volo, diventando sergente pilota nel 1916. Diventa l’unico sottufficiale pilota della 87^ Squadriglia SVA “La Serenissima” senza comportargli nessun peso anzi nella Squadriglia è trattato alla pari grazie al suo spirito scherzoso e all’avere sempre una battura per smorzare il peso della guerra che non contrastavano con il suo valore di pilota e soldato.  Vi sono tre episodi degni di essere rammentati in questa breve biografia: il primo episodio è durante la battaglia del Solstizio, il volo di bombardamento e ricognizione aerea nel porto di Pola.In questa occasione Girolamo Allegri si presenta in mutandoni e con il salvagente indossato (vds foto); il Capitano Natale Palli, vedendolo vestito così, gli disse: “Ma come sei vestito?” e lui ridendo rispose al proprio comandante: “ Mi sono attrezzato, se dovessi cadere in mare non bagno la divisa”…Questa nota ebbi la fortuna di leggerla da alcuni scritti del Capitano Natale Palli e da appunti scritti da Francesco Ferrarin. L’altro episodio è noto come “la beffa di Feltre”. Il 7 giugno 1918 l’aereo italiano di Gino Allegri comparve dalla vetta del Monte Tomatico e fu individuato dagli Austriaci, i quali aprirono il fuoco di contraerea. Dopo alcuni colpi esplosi, l’aereo di Allegri cadde in picchiata zizzagando come fosse stato colpito, almeno questa fu l’impressione degli Austriaci, ed a poche decine di metri da terra riprese il controllo dell’aereo sfiorando i tetti e colpendo in due passaggi l’aeroporto austriaco di Feltre, sia con la mitragliatrice che con lo sgancio di alcune bombe. Fu il primo pilota italiano ad effettuare un mitragliamento ed un bombardamento a bassa quota. Questo volo gli portò un encomio e la proposta della Medaglia d’Argento al Valor Militare. L’ultimo episodio è noto a tutti. Si tratta del volo San Pelagio – Vienna a cui partecipò a tutti è tre i tentativi. D’Annunzio in questa occasione lo battezzò con il nome di “Fra Ginepro”, a causa della sua barba, diventato poi per tutta la squadriglia “Fra Gino”. Nota importante e da rilevare è che nel terzo tentativo del volo San Pelagio-Vienna, Francesco Ferrarin dovette cedere il proprio aereo a Censi, essendo più anziano di grado, in realtà avrebbe dovuto essere stato Allegri a cedere il proprio aereo al Tenente pilota Censi, essendo lui sottufficiale. Questo fatto ha dato da riflettere molto e l’unica spiegazione che può essere data è che il Vate avesse messo un veto sulla sua persona, per la sua esperienza bellica, per il suo ardire ed il carisma che trasmetteva all’intera squadriglia. Questa riflessione non trova un riscontro cartaceo e sono deduzioni tratte da alcuni appunti scritti di pugno dal tenente pilota Locatelli e conservati a Bergamo. Ivi si descrive la profonda amicizia, quasi maniacale che lega il Vate e Allegri. Dopo Vienna viene promosso ufficiale del Regio Esercito con il grado di tenente per meriti di guerra. Il 5 ottobre 1918, di ritorno da una missione su Aviano, lo SVA di Allegri entra in collisione con quello del Tenente Guglielmo Vianini sopra i cieli di Montecchia, frazione del Comune di Montegrotto (PD), a pochi chilometri dal campo di volo di San Pelagio (PD) sede della squadriglia. Il tenente Vianini riesce a riprendere il controllo dell’aereo e atterrare sul campo di volo salvandosi ma il tenente Girolamo Allegri, non riesce ad effettuare la stessa manovra e perde la vita concludendo così la leggenda di “Fra Ginepro”. Nella sua carriera militare compì 119 voli di guerra, tra ricognizioni e bombardamenti, ottenendo 5 encomi, 2 Croci di Guerra al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo al Valor Militare, 3 Medaglie d’Argento al Valor Militare, la promozione sul campo per meriti di guerra ad Ufficiale del Regio Esercito ed il 19 Agosto 1921 gli venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. A sua memoria è stato nominato l’Aeroporto civile di Padova.

M.O.V.M. alla memoria: “ Pilota di raro ardire e di virtù eccezionali, iniziava per primo una serie di bombardamenti e mitragliamenti di grande efficacia, eseguiti tutti a quota bassissima su importanti centri di vita del nemico. Non ancora ristabilito da una recente malattia, pur di partecipare ad una di queste importantissime azioni, sopra lo scalo ferroviario importante partiva in volo di propria iniziativa e, con grande audacia e perizia, effettuava il bombardamento riuscito efficacissimo. Al ritorno, per causa accidentale, precipitava al suolo sullo stesso campo di partenza, chiudendo così il servizio di magnifico soldato dell’aria con l’olocausto della sua valorosa esistenza. Già decorato di tre Medaglie d’Argento ed una di Bronzo al valore militare. “ Cielo di La Comina- Franzensfeste, Casarsa, Portogruaro, agosto- ottobre 1918. B.U del 19 agosto 1921.

articolo di Roberto Mantiero