Con il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

 

 

L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale.

 

 

Tenente pilota

Antonio Vellere


Antonio Vellere nasce a Sarcedo il 5 giugno 1913 da una famiglia di contadini. A partire dal 1920 iniziò a frequentare le scuole elementari nel paese natale, conseguendo poi la licenza di scuola media presso il seminario di Vicenza. Sempre in seminario frequentò i primi anni di ginnasio, rientrando a Sarcedo prima del termine degli studi. In seguito diede gli esami di maturità da studente privatista presso il collegio Vescovile di Thiene. Il 31 agosto 1935 conseguì la maturità classica e magistrale, iniziando a lavorare come insegnante presso le scuole elementari di Santa Maria. Nel 1936 entrò nel Collegio Vescovile in Thiene svolgendo le funzioni di assistente per passare, nel 1937, al Collegio Cazzulani di Lodi, con gli stessi compiti. Appassionatosi al mondo dell'aviazione, nel 1938 si arruolò nella Regia Aeronautica, entrando nelle Regia Accademia Aeronautica di Caserta. Volò per la prima volta da solo presso l'aeroporto di Cameri il 19 aprile del 1939, conseguendo il brevetto di pilota militare il 7 agosto dello stesso anno. Con il grado di Sottotenente Pilota fu assegnato alla specialità caccia. Il 31 ottobre si laureò in lettere a pieni voti presso l’Università Cattolica di Milano. Nel 1941 iniziò a frequentare la scuola tecnica per aerosiluranti di Aviano (Pordenone). Conseguito il relativo brevetto venne trasferito al 36º Stormo Aerosiluranti di stanza a Decimomannu in Sardegna. Tale reparto era allora in fase di riequipaggiamento con i nuovi trimotori Savoia-Marchetti S.M.84. Nel pomeriggio del 10 novembre 1942, a 10 miglia a nord di Algeri, partecipò all'azione condotta da cinque velivoli S.79 della 280ª Squadriglia del 130º Gruppo Aerosiluranti, guidati dal maggiore Massimiliano Erasi, che affondarono una nave scorta britannica, lo sloop Ibis.Il 2 dicembre 1942 durante un attacco contro navi inglesi davanti ad Orano nel Mediterraneo, il suo S.79venne abbattuto dai caccia nemici, e ciò causò la morte di tutto l'equipaggio. Della sua unità forte di nove apparecchi, la 280ª Squadriglia del 130º Gruppo Autonomo,] solamente tre ritornarono alla base. Per questa azione gli venne assegnata la Medaglia d'oro al valor militare. Il 24 giugno 1979 il Comune di Sarcedo inaugurò un monumento alla sua memoria, posto antistante la chiesa di Santa Maria. Anche il Comune di Fiumicino ha voluto onorare la sua memoria intitolandogli una via a Guidonia-Montecelio.

 
 

«Superba figura di aero siluratore, reduce invitto da numerosi cimenti contro poderose formazioni navali nemiche, partecipava ad azioni di siluramento particolarmente difficile durante un intenso ciclo operativo, scagliandosi più volte e sempre con lo stesso animo, contro le navi nemiche, attraverso la barriera di fuoco della difesa, dava superba prova delle sue eroiche doti di soldato. Rientrato ferito da un'azione notturna, solo compreso delle necessità contingenti, e deciso a non tornare se non col serto della vittoria, chiedeva di prendere parte alle altre azioni del reparto. Partito per una rischiosa azione di siluramento, di pieno giorno ed attaccato da soverchianti forze da caccia, pur vedendo precipitare tre velivoli della sua formazione, manteneva il suo posto, fermo nella decisione di raggiungere a tutti i costi l'obiettivo. Colpito da una raffica di mitragliatrice fondeva nel rogo dell'ala la fiamma del suo ardimento, scomparendo quindi nel cielo della battaglia.>> . -Cielo del Mediterraneo, 13 dicembre 1941 - 2 dicembre 1942.